Sig. Francesca Toniolo, CCI – Centro per la Cooperazione Internazionale

Pensi (ancora) che monitoraggio e valutazione significhino la stessa cosa? Per te è solo un gergo altisonante? Se la tua risposta è sì, allora seguimi.

Immagina la tua città oggi. Quindi, immaginala diversa e migliore. Cosa vedi? Descrivi come e perchè questo cambiamento che vuoi vedere nella tua città avverrà.

Noi, nella squadra di REBUILD, cerchiamo di ottenere condizioni di vita migliori per tutte le persone che vivono in Libia. E questo cosa significa? Vuol dire che tutti, soprattutto le persone più vulnerabili ed emarginate, possono accedere ai servizi di base nelle proprie municipalità. E come è possibile? Ciò accade quando le municipalità progettano, implementano e valutano politiche eque, sostenibili, inclusive e resilienti per i loro territori. E come lo fanno le municipalità? Le donne e gli uomini che lavorano nelle municipalità possono influenzare le politiche che riguardano la vita dei loro concittadini. E sanno come esercitare le proprie competenze? A Nicosia nel 2015, nel mezzo di disordini politici e insicurezza, i sindaci delle municipalità libiche e i loro omologhi europei hanno unito i loro sforzi e condiviso una visione: che le donne e gli uomini che lavorano nelle autorità locali dei propri territori possano avere opportunità (attraverso il decentramento) e competenze (attraverso la formazione) per realizzare questo cambiamento. E hanno deciso che, per fare questo, avevano bisogno di conoscenze, competenze, di essere più interconnessi in una comunità che condividesse questa visione, e avevano bisogno di interventi pratici e di grande impatto che cambiassero la vita dei loro cittadini.

Ecco fatto! Abbiamo appena riassunto la Teoria del Cambiamento del progetto REBUILD.

Non si tratta di “un cambiamento che può avvenire in teoria”. Questo cambiamento lo vogliamo davvero promuovere nella pratica. Ma come possiamo essere davvero sicuri che questo cambiamento stia avvenendo? Cosa indica che il cambiamento è in atto?

Monitorare significa “osservare, tenere traccia o controllare” qualcosa per uno scopo speciale. Valutare significa “determinare il significato” di qualcosa, solitamente mediante un’attenta valutazione e studio.

Immaginate di essere produttori di olive: ogni giorno osserviamo crescere le olive, teniamo traccia di ogni nuova foglia, controlliamo la salute di ogni albero. Poi, alla fine della stagione della raccolta, pesiamo quante tonnellate di olive abbiamo ottenuto e analizziamo se ne è valsa la pena: abbiamo abbastanza olio d’oliva da vendere? Tutto sommato lo valutiamo come un buon anno?

Le informazioni che scegliamo di osservare (il numero di alberi malati, le tonnellate di olive raccolte, i litri di olio ottenuto, ecc.) sono gli indicatori che mostrano i piccoli cambiamenti quotidiani che avvengono come risultato del nostro lavoro. Forniscono la prova dei progressi che stiamo facendo verso la realizzazione di un beneficio.

Lo stesso vale per il nostro progetto REBUILD. I nostri indicatori ci informano su quanto siamo bravi nel promuovere il cambiamento che vogliamo vedere.

Gli indicatori ci dicono se stiamo utilizzando correttamente le nostre risorse finanziarie, ci forniscono le informazioni per prendere decisioni razionali e dimostrano che il cambiamento è effettivamente avvenuto. Sono specifici del contesto libico e delle attività di REBUILD, il che significa che sono qualcosa che vediamo nel nostro lavoro quotidiano e che possiamo influenzare con le scelte che facciamo ogni giorno. Sappiamo come misurarli; sappiamo che, quando avremo concluso la nostra attività formativa, potremo dire di aver raggiunto l’obiettivo che ci eravamo prefissati all’inizio di questo percorso.

Pensiamo a uno degli indicatori più importanti del progetto REBUILD: il numero di partecipanti ai corsi di formazione organizzati dalle università libiche nelle municipalità, disaggregati per genere ed età, e per ambito lavorativo.

Questo indicatore può sembrare semplice, ma non lo è: in realtà è il risultato di una lunga catena di responsabilità di diversi staff di progetto che lavorano insieme in Libia e in Italia, con i project manager delle municipalità che sono il primo elemento di questo processo.

Innanzitutto, i project manager di REBUILD nelle municipalità – che hanno preventivamente valutato i fabbisogni formativi del proprio personale – acquisiscono conoscenza del tema del ciclo formativo, e lo fanno studiando i materiali formativi nella piattaforma e-learning e discutendo gli argomenti con i project officer universitari. Con queste informazioni in mano definiscono il profilo e valutano la motivazione dei partecipanti in modo che solo i membri del personale interessati e desiderosi di apprendere partecipino alla formazione.

Quindi, i project manager informano il coordinatore di REBUILD in Libia e il la squadra della formazione del Centro per la Cooperazione Internazionale di Trento per essere sicuri che la selezione dei partecipanti sia effettivamente adeguata. 

Per fare ciò, i project manager inviano un elenco che include le informazioni di base sui partecipanti: nome, cognome, ambito di lavoro, età e sesso. In base alla loro frequenza, i partecipanti ricevono il loro certificato. Inoltre, i partecipanti compilano un’autovalutazione all’inizio e alla fine della formazione per misurare il miglioramento del loro livello di conoscenze e competenze sull’argomento del ciclo. Una volta concluso questo processo in tutte e dieci le municipalità, le informazioni vengono ricevute presso il Centro per la Cooperazione Internazionale, vengono registrate in un foglio Excel, pulite e analizzate. Ci poniamo domande del tipo: stiamo formando abbastanza personale della municipalità? I partecipanti prendono parte all’intera formazione o c’è un alto tasso di abbandono? Se sì, chi abbandona e per quali ragioni? C’è un buon mix di caratteristiche tra i partecipanti affinché rappresentino la forza lavoro della municipalità? I decisori sono coinvolti nella formazione?

I risultati di queste analisi vengono discussi dall’Unità di gestione del progetto con il Coordinatore di REBUILD in Libia, con le municipalità e le università, e poi, infine, vengono presentati al Tavolo Tecnico e al Comitato direttivo affinché questi due organi di governo del progetto possano prendere decisioni consapevoli sullo stesso.

Per ultimo, ma non meno importante, i responsabili dei media possono informare le parti interessate del progetto e la cittadinanza intera dicendo, ad esempio, che finora 510 donne e uomini in dieci municipalità hanno partecipato alla formazione REBUILD e la maggior parte di loro ritiene che le loro competenze siano migliorate.

Questo lungo processo a volte può sembrare una lungaggine burocratica inutile; ma non lo è.

In primo luogo, ha uno scopo amministrativo, ovvero dimostrare che le attività si svolgono come previsto. In secondo luogo, ha uno scopo di monitoraggio, perché ci consente di raccogliere le informazioni necessarie. In terzo luogo, questo processo è di per sé un modo per costruire le competenze di tutte le parti coinvolte, perché incoraggia un atteggiamento trasparente e perché rafforza la collaborazione tra diverse entità, che è uno degli elementi centrali del buon governo e del dialogo tra cittadinanza e rappresentanti eletti.

Ma per la cittadinanza avere un quadro completo e chiaro sulle attività formative svolte nelle municipalità non basta; è solo il primo passo nella giusta direzione. I cittadini vogliono anche assicurarsi che le nuove competenze siano messe a frutto a loro beneficio. E quindi se queste competenze producono qualche cambiamento come auspicato.

E questa è un’altra storia più complessa, nella quale entrano in gioco anche i progetti pilota. Ma lasciamo questo per il prossimo episodio.