Abdullah Bataineh, Esperto di sviluppo locale e capacity building
Centro per la Cooperazione Internazionale

Prima di tutto pensiamo alla parola TOT: sta per Training of Trainers (Formazione di formatori), e potremmo chiederci come mai i formatori abbiano bisogno di formazione, se lui o lei è già un formatore o una formatrice. Questo è il punto principale di questo articolo: perché ogni formatore o formatrice, professore/insegnante/istruttore, deve essere formato in base all’argomento e al pubblico a cui deve insegnare.

Conoscenza, preparazione, esperienza non sono in discussione, ma quando si tratta di condividerle con altri, allora potrebbe essere che gli esperti non utilizzino il modo migliore per insegnare/formare/comunicare questa conoscenza.

Pertanto, il TOT (cioè, la formazione di formatori) conta qui per trasformarli in formatori/oratori di successo. Il buon formatore e la buona formatrice devono fare uso delle loro parole, emozioni, e toni per esprimere le proprie idee e i propri argomenti. Lui o lei dovrebbero essere allo stesso livello del proprio uditorio e dovrebbero pertanto adattare il proprio stile di insegnamento a tutto questo.

Nel nostro caso, il TOT conta perchè stiamo formando professori e profesoresse universitarie e i nostri discenti sono funzionari municipali (persone adulte e anche anziani). Dunque, dobbiamo definire insiemea loro un modo efficace poichè formare adulti è diverso che formare studenti universitari. Lì, gli studenti e le studentesse devono superare gli esami ed è per questo che devono studiare a prescindere che trovino il corso/professore di loro gradimento. Ma formare adulti richiede di motivarli, di utilizzare la modalità learning by doing (cioè di comprendere dall’esperienza), molto scambio verbale, lavori di gruppo, ed altre metodologie adatte. Alcuni discenti sono più anziani dei formatori stessi e questo richiede cura nella scelta delle parole più adatte e di fare attenzione al linguaggio del corpo. Alcuni discenti potrebbero perfino avere maggiore esperienza del formatore o della formatrice in alcuni argomenti. Quindi, il formatore dovrebbe essere formato per preparare se stesso, i suoi materiali e gestire la classe in modo perfetto.

Le due volte che abbiamo proposto un TOT in presenza in Tunisia per i nostri formatori del progetto REBUILD, abbiamo constatato che molti di loro hanno piena conoscenza e competenze; ma ugualmente necessitano di supporto per come utilizzarle. Molti di loro hanno potuto modificare la loro modalità di presentazione e il proprio stile di insegnamento dopo alcuni giorni di TOT; hanno commentato che erano più professori che formatori. Molti di loro hanno dichiarato di aver beneficiato molto del TOT che abbiamo fornito, così come della conoscenza che hanno condiviso tra di loro.

Quando un formatore o una formatrice partecipano ad un TOT, loro beneficiano di ogni formatore o oratore, perchè hanno modo di individuare i loro punti di forza e adattarli al proprio stile di insegnamento. E probabilmente anche il loro stile di insegnamento dentro all’università è poi cambiato.

Perciò sì, il TOT è davvero rilevante.

1. Il Consorzio libico degli operatori della pesca e il progetto REBUILDSig. Muftah Ahmadi, Sindaco di Zliten

2. Messaggio da Tiziana Bresciani, project manager di REBUILD

3. Il processo di Formazione dei Formatori (TOT – Training of Trainers) nel progetto REBUILDDr. Abeir Imneina, Formatrice, Università di Benghazi

4. La prima missione in Libia, per l’implementazione dell’Azione Pilota sulla PescaLeonardo Manzari, Esperto internazionale senior, OGS- Istituto Nazionale di Oceanografia e geofisica applicata, progetto REBUILD